Oltre l’infinito

Rock Hudson è uscito da una proiezione di ‘2001’ gridando: ‘Qualcuno mi spiegherà di che diavolo si tratta?’ Alla fine, quelli che sono rimasti non avevano una risposta definitiva – ma, quando lo Starchild si girava maestosamente, molti sentivano un inconfondibile brivido lungo la spina dorsale.

Nelle due ore e 22 minuti precedenti, Kubrick ha esplorato temi che si fondono brillantemente nel suo gran finale. Nello spazio, l’Uomo si trova in un vicolo cieco evolutivo: era solo ‘selezione naturale’ il tentativo di Hal di sostituire il suo creatore. In più, gli utensili sono sempre stati, essenzialmente, estensioni del corpo umano. Se quella via evolutiva porta al disastro, il prossimo passo in avanti per l’umanità non può che essere: spirituale.

Poi cosa accadde? Forse lo Starchild ritorna sulla Terra e si reincarna come un nuovo Buddha o Messia. Nel romanzo di AC Clarke, fa detonare una testata nucleare che, forse, distrugge la Terra. Preferiamo il ‘finale aperto’ di Kubrick.

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